Il Levante ligure e le Cinque Terre

Imperia
La città è situata sulla Riviera dei Fiori, fu formata nel 1923, per volere di Mussolini, dall'unione di undici comuni limitrofi, i due più grandi dei quali erano Oneglia e Porto Maurizio. Imperia è nota per il forte e storico insediamento di aziende e industrie alimentari (soprattutto olearie, ma anche di pasta) ma si è nel tempo riconvertita ad una economia principalmente basata sui servizi (essendo capoluogo della provincia omonima) e cerca di creare lavoro con il turismo (grazie al mare ed al clima particolarmente mite, anche durante l'inverno).
Imperia nasce dalla fusione di due città preesistenti, Oneglia e Porto Maurizio, e dei relativi territori, storicamente e geograficamente distinti.
Oneglia, a levante, rappresenta la parte più estesa e rilevante della città, si estende nella breve piana alluvionale sulla sinistra della foce del torrente Impero, raccogliendosi intorno a Piazza Dante, dalla quale si aprono alcune delle principali strade moderne della città. Ha costituito storicamente il centro industriale della città, legata principalmente alla produzione di olio e pasta. Porto Maurizio, a ponente del torrente Impero (che dà nome alla città), è raccolto su un promontorio proteso nel mare sulla sinistra della foce del torrente Caramagna e si espande sulla cimosa costiera; ha una vocazione prevalentemente residenziale e turistica. È intricata e pittoresca, ricca di caruggi (vicoli), piccole creuze (viottoli) e palazzi di pregio.
Lo stemma ufficiale è stato approvato con l'apposito Decreto Reale datato al 17 maggio del 1925, mentre il gonfalone è stato approvato con l'apposito Decreto Reale datato al 3 dicembre del 1931.


Isolabona
E' adagiata nel fondovalle, in un'ansa (isula) alla confluenza del rio Merdanzo con il torrente Nervia, a controllo di un importante nodo stradale sorvegliato da un'altura dal Castello dei Doria. Il primitivo nucleo rurale sorse attorno ad una pieve (oggi Chiesa di San Giovanni Battista , nel cimitero, con affresco absidale interno), poi nel duecento l'insediamento fu trasferito un po' più a valle e venne fortificato. Nell'ambito della Signoria dei Doria fu associato ad Apricale (1287-1524), quindi riacquistò l'autonomia e fece parte del Marchesato di Dolceacqua.
Il castello è stato restaurato ed ospita ogni anno il prestigioso Festival Internazionale delle Arpe; sculture di suonatori d'arpa ornano diversi angoli del borgo. Lungo la strada principale del paese spicca la fontana con vasca ottagonale in pietra e colonna e vaschetta superiore in marmo, datata 1486. Sulla vicina piazza, una volta utilizzata per le partite di pallone elastico, si affacciano in forme barocche la parrocchiale di Santa Maria Maddalena e l'oratorio di Santa Croce, di origini più antiche. Fuori dell'abitato, il Santuario di Nostra Signora delle Grazie (di cui era molto devota Grace Kelly), presenta un portico dorico seicentesco coronato da un alto frontone a vela, con alcune pitture murali; l'interno del Santuario conserva l'affresco allegorico dell'Albero di Jesse attribuito a Giovanni Cambiaso (1495-1579) sulla volta, mentre le pareti furono dipinte più tardi da anonimi artisti locali con scene della vita di Cristo e della Vergine.
Il territorio produce olio extravergine d'oliva e derivati (patè d'olive, olive in salamoia), Vino Rossese di Dolceacqua Doc, miele, fronde ornamentali; la cucina locale propone l'insalata estiva per eccellenza, il cundiùn, cipolle e fiori di zucca ripieni cotti al forno, ravioli alle erbette, torta verde o fugasùn, stoccafisso nelle versioni in brandacuiun, alla defisieira, in umido e coda ripiena, le anguille fritte. I dolci annoverano le cubàite, doppie cialde contenenti miele, nocciole ed un pò di scorza di limone grattugiata, e la fugàsa nelle varianti pastà (impastata) e sbatüa (sbattuta).


Cantine da visitare:

Cantina del Rossese F.lli Gajaudo
Strada Provinciale, 7, Loc. Loc. Bunda
18030 ISOLABONA - (IM)
Tel: 0184 208095
Web: www.cantinagajaudo.com 



Ci spostiamo ora a Savona
La città di Savona è il punto di riferimento per chi intende dirigersi verso il ponente Ligure o l'entroterra. Il capoluogo savonese funziona inoltre come snodo centrale per i collegamenti in pullman o ferrovia verso il non distante confine francese, la Costa Azzurra e l'Aeroporto di Nizza-Côte d'Azur. È inoltre un importante porto crocieristico.La città è situata sulla Riviera Ligure di ponente, alla confluenza dei torrenti Lavanestro e Letimbro e alla congiunzione di due autostrade: l'Autostrada dei Fiori - che unisce Genova con Ventimiglia - e l'Autostrada A6 Savona-Torino.L'etimologia del nome "Savona" risulta molto incerta. Livio cita il termine Sauone (abl.) definendolo un oppidum nei territori dei Liguri Alpini. Nel VII secolo si attesta il termine Saona. Se il termine fosse ligure-indoeuropeo si potrebbe trovare correlazioni sia con la radice *seu-" cioè "bagnato" o "umido", sia con l'idronimo "Sava", sia con il tedesco "sou" "umore"[9]. Molto attendibile potrebbe essere l'ipotesi che fa derivare il suo nome dalla dea celtica Souconna e ad avvalorare questa tesi, oltre alle numerose similitudini tra le popolazioni liguri e quelle celtiche, vi è il fatto che ancora oggi nella lingua locale savonese la città viene nominata "sann-a".
È noto a pochi che il termine sapone deriva proprio dalla città di Savona (vedi: "savon" sia in lingua locale che in francese; "soap" in inglese), infatti circa nel II secolo d.C. ci fu la sua invenzione, attribuita ai Galli che lo utilizzavano come pomata e poi rielaborata dai Liguri in un sapone duro, trovò in questa città una fiorente produzione che fu mantenuta nei secoli. Nella tradizione ligure (riportata anche da testi francesi) si vuole che a Savona la moglie di un pescatore abbia ottenuto in modo fortuito per la prima volta il sapone, facendo bollire assieme olio di oliva e lisciva di soda.

Andora
Andora è situata nella parte più orientale della Riviera dei Fiori, tra le insenature di Capo Mele (a levante) e Capo Mimosa (a ponente), alla foce del torrente Mèrula.
Secondo alcune fonti storiche[4] la fondazione del primitivo insediamento avvenne nel VIII secolo a.C. ad opera dei Focesi in fuga dall'Asia Minore. Durante il periodo romano, il Castrum Andorae conobbe un notevole sviluppo commerciale, grazie alla posizione strategica lungo la Via Julia Augusta. Dopo le invasioni dei Barbari e dei Goti nel 951, fu compreso nella marca aleramica, quindi divenne dal 1091 possedimento di Bonifacio del Vasto. Dal 1170 fu possesso della famiglia nobile dei Clavesana, che costruirono su un poggio una fortificazione difensiva - soprattutto per il controllo delle vie di comunicazione - e abbellirono la città con torri, chiese e una cinta muraria.
A causa di una guerra la famiglia dovette vendere, nel 1252, il comune e il castello alla Repubblica di Genova, dando inizio per quasi cinque secoli a un clima di pace e serenità.
Durante questo periodo si svilupparono la coltivazione dell'ulivo - da cui si ricaverà poi l'olio - nonché la pesca, e nacquero i primi cantieri navali.
La fine del Settecento segnò la dominazione francese di Napoleone Bonaparte che sottopose il comune al neo dipartimento di Montenotte. Esso seguì poi le sorti del Regno di Sardegna e del Regno d'Italia.

Cantine da visitare:

Azienda Agricola Cascina Praié
Strada Castello, 20, Loc. Colla Micheri
17051 ANDORA - (SV)
Tel: 019 602377
Fax: 019 602377

Albenga
Albenga (Arbénga in ligure[1]) è un comune ligure della provincia di Savona, per numero ha l'appellativo di città delle cento torri.
Albenga si trova nella Riviera ligure di ponente nell'omonima piana, presso la foce del fiume Centa, che nel corso dei secolo ha fatto da architetto della pianura ingauna, rimodellando più volte il terreno e costringendo gli albenganesi a dotarsi di argini e ponti già dalla sua fondazione. Fino al XVII secolo ha basato la sua economia sul commercio marittimo, poiché la città sorgeva sul delta del Centa ed era circondata da mura e da ponti.
È il centro principale del comprensorio Albenganese, che si estende da Ceriale ad Andora e relativo entroterra.
Comprende anche la riserva naturale dell'isola Gallinara o Gallinaria, dove pare visse San Martino di Tours. Proprio a questo santo era dedicato un monastero nell'isola che dopo il 1064 divenne possesso dell'abbazia di Abbadia Alpina (TO).
Simbolo della cittadina è il suo centro storico e in special modo le torri che sono oggi considerate il simbolo della sua storia. Si hanno le 3 torri affiancate, quella comunale e quella della cattedrale, a simboleggiare il conflitto tra i poteri ecclesiastici e quelli comunali. Oggi queste torri sono presenti su molti loghi e insegne di società e associazioni.

Cantine da visitare:

Sommariva Azienda Agricola
Via G. Mameli, 1/ 5/ 7
17032 ALBENGA - (SV)
Tel: 0182 559222
Fax: 0182 543622
Web: www.oliosommariva.it 

Varigotti
Distrutta dal longobardo Rotari nel 643, Varicottis era allora sede di una fortificazione bizantina. Varigotti subì a lungo la minaccia saracena, per esser poi contesa tra Noli e la Finale dei marchesi Del Carretto nel XII secolo. Interrato il porto ad opera dei Genovesi nel 1341, la frazione venne costituita libero comune autonomo con la Rivoluzione Francese.
È nel 1869, mentre fervevano i lavori di costruzione della linea ferroviaria Genova-Ventimiglia, che Varigotti venne aggregata (non senza resistenze) al borgo di Final Pia. Nel 1927 infine diventò parte integrante del comune di Finale Ligure. Varigotti è meta turistica: il maggior flusso di villeggianti si registra nel periodo estivo anche se sono numerosi i visitatori - specialmente dal Nord Europa - che amano trascorrere in questa località periodi di riposo anche nella stagione invernale, che vede un clima usualmente mite e gradevole.

Cantine da visitare:

Az. Agr. Punta Crena Fam. Ruffino
Via Strada Vecchia, 19
17029 VARIGOTTI
Tel: 019 698522
Fax: 019 698522 
Web: www.ruffinovarigotti.it

Muoviamoci ora in direzione de La Spezia
La città sorge su un angusto lembo di terra stretto tra mare e monti; diretta conseguenza di ciò è la presenza di numerosi quartieri collinari e la disposizione piuttosto irregolare della pianta urbana, che negli anni venti ha richiesto addirittura lo sbancamento del colle dei Cappuccini (dove sorge l'attuale Piazza Europa) per consentire al centro storico lo sviluppo possibile verso est, in direzione della piana di Migliarina, poiché l'area ad ovest è occupata dall'Arsenale Militare. Proprio la particolare conformazione del golfo, ben riparato dalla furia delle mareggiate e da possibili attacchi nemici, ha fatto sì che alla Spezia venisse costruito uno dei più grandi arsenali della Marina Militare e, nel corso degli anni, si potesse sviluppare uno dei maggiori porti mercantili del Mar Mediterraneo.
La prima trascrizione del nome sembra risalire al 1256, in un documento redatto presso Spezam, anche se in un documento del 25 luglio 1071 appare forse per la prima volta il nome Spezia. Il nucleo del borgo è identificabile con il Poggio, nel cuore della vecchia città.
Al di là dell'etimologia del termine Spezia, sulla provenienza del quale sono state avanzate dagli studiosi numerose ipotesi, senza che si giungesse tuttavia a stabilirne l'origine precisa, le principali controversie vertono sull'utilizzo dell'articolo "La" che compare davanti al toponimo, articolo che fa la sua comparsa già a partire dai primi documenti redatti in volgare.


Monterosso al mare
Monterosso è ubicato al centro di un piccolo golfo naturale, protetto da una modesta scogliera artificiale, a levante di Punta Mesco nella Riviera spezzina. Ad ovest del paese, al di là del colle dei Cappuccini, si trova l'abitato di Fegina, naturale espansione turistico-balneare del piccolo borgo originario. Il territorio fa parte del Parco Nazionale delle Cinque Terre e dell'Area naturale marina protetta Cinque Terre.
Secondo alcune fonti storiche un primo insediamento umano - denominato Albareto - sorse nelle immediate alture dell'attuale territorio comunale di Monterosso. Il villaggio, nel quale sono state rinvenute alcune sepolture dei Liguri preromani, fu nel 643 distrutto dai Longobardi per mano del re Rotari. Il paese viene nominato per la prima volta in un documento, datato 1056, nel quale Guido degli Obertenghi, figlio di Adalberto II, effettuò alcune donazioni in loco Monte Russo. Nell'XI secolo, con la disgregazione della marca obertenga, i possedimenti sul feudo passarono ai conti Fieschi e - dal XII secolo - ai signori locali di Lagneto, quest'ultimi in contrasto con gli stessi conti fliscani e i Malaspina.
Tra i più importanti monumenti ed i più bei luoghi di interesse troviamo: la Chiesa parrocchiale di San Giovanni Battista, il Complesso conventuale dei Cappuccini e chiesa di San Francesco, l’ eremo di Sant'Antonio del Mesco e quello di Santa Maria Maddalena, in località Maddalena, nell'immediato entroterra di Monterosso.
L’ area naturale più rinomata è quella di Punta Mesco. Il monte che chiude il golfo davanti a Monterosso, a destra guardando il mare. Immerso nel parco nazionale delle Cinque Terre, molto suggestive sono le sue scogliere. Una bellissima passeggiata di circa 1h15 (verso Levanto) permette di raggiungere il cosiddetto "Semaforo": un vecchio faro segnaletico abbandonato da cui si gode una vista spettacolare a picco sul mare (stupenda al tramonto). A 100mt circa si possono anche visitare i ruderi dell'eremo di Sant'Antonio del Mesco.

Cantine da visitare:

Società Agraria Buranco
Via Buranco, 72
19016 MONTEROSSO AL MARE - (SP)
Tel: 0187 817677
Fax: 0187 802084
Web: www.burancocinqueterre.it 

Riomaggiore
Riomaggiore, così come le altre Cinque Terre, è stretta tra il Mar Ligure e la ripida catena montuosa che si distacca dall'Appennino presso il Monte Zatta e scende in direzione sud-est facendo da spartiacque tra la Val di Vara e la zona costiera. Il centro storico, il cui nucleo originario risale al XIII secolo, è situato nella valle del torrente Rio Maggiore, l'antico Rivus Major dal quale il borgo prende il nome.
L'abitato è composto da diversi ordini paralleli di case torri genovesi che seguono il ripido corso del torrente. Il nuovo quartiere della Stazione, così chiamato in quanto sviluppatosi a partire dalla seconda metà del XIX secolo in seguito all'arrivo della ferrovia, è situato invece nell'adiacente valle del torrente Rio Finale (Rufinàu), così denominato in quanto segnava un tempo il confine tra le terre di Riomaggiore e quelle di Manarola (Manaèa).
Le due vallate su cui si estende l'abitato sono separate dalla ripida costa di Campiòne (Canpiòn), sulla cui parte inferiore si erge il castello del borgo. La valle del Rio Maggiore è sormontata dal Monte Verugola (Verügua), le cui tre cime, raffigurate nello stemma comunale, rappresentano da sempre il simbolo del borgo.

Cantine da visitare:

Az. Agr. Possa
Via Signorini, 91
19017 RIOMAGGIORE
Tel: 348 3162470 
Web: www.possa.it

Cantine Litan
Via Matteotti, 32
19017 RIOMAGGIORE
Tel: 0187 020594; 340 7655840 
Web: www.litan.it

Azienda Agricola Burasca
Via R. Birolli, 61, Loc. MANAROLA RIOMAGGIORE
19010 RIOMAGGIORE - (SP)
Tel: 0187 920267 Mob 339 8071261
Web: www.burasca.com

Cantina 5 Terre
Loc. Groppo
19010 RIOMAGGIORE - (SP)
Tel: 0187 920435
Fax: 0187 920076
Web: wwww.cantinacinqueterre.com 
 
Enoteca a Piè de Mà
Via dell' Amore, 55
19017 RIOMAGGIORE - (SP)
Tel: 0187 921037 338 2220088
Web: www.apiedema.com 

Terra di Bargòn
Via Gramsci, 11
19017 RIOMAGGIORE - (SP)
Tel: 333 4480652 335 6997268
Web: www.terradibargon.com

Sarzana
Grazie alla sua posizione, la città di Sarzana è dalla sua fondazione crocevia di importanti vie di comunicazione tra la Liguria, la Toscana e l'Emilia-Romagna. Sin dall'antichità fu centro agricolo, commerciale e strategico di grande rilievo, e già in età medievale importante centro religioso e giuridico, con la sede vescovile e del tribunale.
Nei pressi di Sarzana scorre il fiume Magra, il cui bacino è alimentato anche dall'affluente sarzanese del torrente Calcandola. Oltre al fiume sono presenti due specchi d'acqua, di dimensioni modeste, detti "Bozi", termine dialettale che indica la pozzanghera, in questo caso l'acquitrino, e che quindi rimanda alle piccole dimensioni dei due laghetti.
Il centro abitato si trova a pochissimi chilometri dal mare e dal confine con la regione Toscana. La sua posizione geografica ha fatto di Sarzana una vera e propria terra di confine, un punto di contatto tra usanze, tradizioni e storie differenti.
Nel territorio comunale è ubicata la stazione meteorologica di Sarzana Centro; presso la frazione di Luni del comune di Ortonovo è ubicata la stazione meteorologica di Sarzana Luni, ufficialmente riconosciuta dall'Organizzazione meteorologica mondiale, nonché punto di riferimento per lo studio del clima che caratterizza la città e la sua piana.

Cantine da visitare:

Soc. Agr. Lotti Srl- Tenuta la Ghiaia
Via San Gottardo, 65
19038 SARZANA
Tel: 0187 627307
Fax: 0187 607388 
Web: www.tenutalaghiaia.it

Castelnuovo Magra
Castelnuovo Magra è un antico borgo situato sul monte Bastione, un colle che degrada verso la piana del fiume Magra. La posizione consente al centro abitato una panoramica a 360° sulla vallata, tale da consentire una splendida visuale che va dalla costa tirrenica alla Val di Vara. Nelle giornate particolarmente limpide vi possono scorgere le isole della Gorgona e della Capraia, fino alla sagoma della Corsica. E’ un borgo la cui storia è strettamente legata alla presenza nel suo castello di Dante Alighieri. Il 6 ottobre 1306, il poeta stabilì quell'atto della Pace di Castelnuovo con il vescovo-conte Antonio Nuvolone da Camilla, nella veste di procuratore del marchese Franceschino Malaspina di Mulazzo, che sanciva, di fatto, la fine del potere temporale della curia lunense. Da quel momento, Castelnuovo entrò a far parte della vita comunale di Sarzana, seguendone la storia del vicino centro nelle conquiste di Castruccio Castracani, dei Malaspina, dei Genovesi, fino ad arrivare a Napoleone Bonaparte e all'unità d'Italia. Dal 1860 al 1923 il comune ha fatto parte della Provincia di Genova e in seguito è entrato nella Provincia della Spezia.

Cantine da visitare:

Cantine Lunae Bosoni s.r.l.
Via Palvotrisia, 2
19030 CASTELNUOVO MAGRA
Tel: 0187 660187
Fax: 0187 669223 
Web: www.calunae.it