Il Molise: terra di sapori, colori e tradizioni

Una terra dove la natura sembra vigilare sulla storia, sulle civiltà millenarie succedutesi nel tempo, sulle bellezze archeologiche che ne impreziosiscono i paesaggi, le città, le piazze e i brulicanti centri storici.
Il Molise è un gioiello prezioso da conoscere in profondità, da scoprire nei suoi percorsi immersi nella natura e nei suoi articolati itinerari, da vivere nella semplicità della sua gente, della sua terra, dolce, tranquilla, sicura.
Il suo territorio – poco più di 4.400 chilometri quadrati tra i fiumi Sangro e Fortore, le vette di Campitello Matese e Capracotta, le verdi vallate del Trigno e del Biferno e la spiaggia che incanta un mare bandiera blu d’Europa – è un alternarsi continuo di colline, laghi, cascate e montagne punteggiate di piccole città e paesi, borghi e cascinali, in bilico sulle rupi o seminascosti nelle valli, tutti però custodi gelosi di una vita a misura d’uomo.
In questo mondo di verde dominante si muovono i tratturi: assieme all’Abruzzo, alla Basilicata, alla Campania e alla Puglia, il Molise conserva ancora queste lunghe “autostrade erbose” percorse dalle greggi che ai primi freddi transumavano verso la Puglia, per poi ritornarvi con il tepore primaverile.
Il silenzio, la quiete e la maestosità della natura fanno da scenario ai numerosi parchi archeologici, castelli, chiese e monasteri, testimoni di storia ultramillenaria, che va dalla civiltà preistorica a quella antica, italica, imperiale, medioevale, risorgimentale, fino all’autonomia regionale conseguita nel 1963.
In questo meraviglioso scenario di riferimenti storico-archeologici, naturalistici e paesaggistici si muovono poi le tradizioni tenacemente rispettate e custodite da gente fiera della propria identità, resistendo al tempo e sfidando la modernità e i cambiamenti. Tradizioni che si conservano e si tramandano di generazione in generazione, dando luogo a tantissime ed originali manifestazioni ma anche alla valorizzazione di prodotti che naturalmente questa terra offre con la sua tipicità e genuinità. Gli abitanti del Molise hanno saputo custodire anche le più antiche tradizioni culinarie, conservando con orgoglio le ricette dei secoli più lontani, apprezzando i sapori, gli aromi e le fragranze di tempi lontani.
E’ il caso del “nettare degli Dei”: il Vino.
Il Molise vanta una lunga e risalente tradizione nella coltivazione della vite e nella produzione dei vini. Sembra che già i Sanniti conoscessero l’arte di coltivare la vite, preparare il vino e altre bevande fermentate, per averla appresa dai Greci e dagli Etruschi, mentre è solo in epoca romana, dopo la conquista del Sannio, che ebbe inizio la coltivazione di vitigni su più vasti terreni appositamente disboscati e dissodati.
La coltivazione della vite conobbe, in seguito, periodi alterni di fioritura e decadenza, fino ad arrivare all’800, quando essa si estese nella maggior parte dei comuni molisani.
Dopo un periodo di lunga crisi, dovuta al diffondersi di gravi malattie della vite, nella seconda metà del ‘900 la viticoltura molisana rifiorisce, abbandonando le colline interne, affermandosi lungo la costa molisana e diventando così una delle più importanti attività della regione, per poi riscoprirsi in epoca recente a combinare tradizione e tecnologia per dar vita ad un prodotto antico ed allo stesso tempo unico: il vino molisano.
Il Molise è una piccola regione dove sono ancora pochi gli ettari coltivati con sistemi moderni, ma questo è un buon auspicio, considerato che il processo di aggiornamento tecnico della viticoltura molisana è relativamente recente.
Il territorio vitato si trova per il 75% in provincia di Campobasso e il restante in quella di Isernia.
Le vigne si trovano per il 58% in montagna e il 42% in collina su 136 comuni della regione, 96 hanno caratteristiche di alta collina adatte alla coltura viticola e olivicola, grazie ai terreni sub - appenninici e al clima ideale.
Il sistema di allevamento più usato in passato è stato il tendone, che è stato gradualmente sostituito con sistemi di allevamento più moderni come guyot, cordone speronato e controspalliera, predisposti per la meccanizzazione delle coltivazioni.
In questa regione esistono due realtà molto diverse, quella dell’Alto Molise di tradizione antichissima e quella del Basso Molise, che si è sviluppata dagli anni ’60, svolgendo un ruolo molto importante nell’economia dell’area interessata.
La prima è caratterizzata dalla presenza sia di vitigni tradizionali sia di recente impianto quali Chardonnay, Pinot bianco, Pinot grigio e Pinot nero.
In questa zona è presente la DOC PENTRO o PENTRO DI ISERNIA, la cui produzione è ripresa recentemente ad opera della Cantina Antonio Valerio.
Nel Basso Molise la situazione è completamente diversa, con aziende di maggiori dimensioni e meccanizzazione.
Si produce la DOC BIFERNO nelle tipologie di Bianco, Rosato e Rosso.
La DOC MOLISE propone, invece, diversi vini tra i quali per i bianchi: Chardonnay, Falanghina, Greco, Moscato bianco, Pinot bianco, Sauvignon, Trebbiano, mentre per i rossi, il Montepulciano, l’Aglianico, il Cabernet Sauvignon, il Sangiovese.
La recente istituzione della DOC TINTILIA del Molise, ha dato giusto valore ad un vino amato molto dai molisani e che esprime per la sua autoctonia la forte identità di questa regione.

Molise a tavola

Il prodotto che forse più di tutti meglio rappresenta la produzione agroalimentare della regione Molise è l'olio di oliva: grazie alla sua natura ancora incontaminata ed alla particolare conformazione orografica del territorio, il Molise, con monti non altissimi, colline sempre verdi e fresche pianure, permette la coltivazione di prodotti naturali nei suoi campi curati secondo metodi antichi, come testimoniano le città dell'olio di Larino, Colletorto e Casacalenda.
Allo stesso modo il farro, legume dalle origini sannitiche e dal chicco molto piccolo e duro, cucinato a fuoco lento, aromatizzato con erbe di campagna ed olio extra-vergine, rappresenta un modello di valorizzazione del prodotto tipico e tradizionale.
La cucina dei pastori prende invece corpo nella "Pezzata" di Capracotta, carne di pecora fatta a pezzi e cucinata a fuoco lento in paioli di rame stagnato, con acqua, olio, sale ed erbe di bosco.
A Termoli invece, dove la cucina è legata naturalmente ai frutti del mare, vanno sicuramente assaporati il "Brodetto", unico per sapore e profumo data la sua particolare preparazione, e la triglia alla termolese, servita in diversi modi.
Allo stesso modo va segnalata la zuppa alla santè di Agnone, oppure le lasagne al forno con ripieno di carne di pollo e vitello di Campobasso, ed ancora la "pizza e minestra", con farina di mais e pezzetti i verdura con olio e peperoncino, la "Pampanella" di San Martino in Pensilis, maiale a fettine cotto al forno con sugo ed abbondante peperoncino, la "Ventricina" di Montenero di Bisaccia, salame di maiale piccante essiccato.
Un capitolo a parte merita sicuramente il tartufo, considerato che circa il 50% della produzione nazionale di questo preziosissimo e profumatissimo tubero è proprio molisana. Soprattutto nella provincia di Isernia, nel territorio dei Comuni di San Pietro Avellana e Carovilli, si raccoglie, si vende e si trasforma insieme al fungo porcino, anch'esso molto diffuso lungo i pendii dei monti del Matese e delle Mainarde.
Su tutto il territorio molisano però sono presenti allevamenti ovini e bovini, che costituiscono un serbatoio importante di latte e di carne di alta qualità per la preparazione ad esempio di mozzarelle, caciocavallo, trecce ed altri formaggi. Ogni mattina, dai caseifici regionali, decine di camion con prodotti freschi partono per Roma o per i mercati dell'Italia del centro-nord. Una filiera importantissima, alla quale si sta accostando negli ultimi anni anche quella dei dolci: basti pensare ai panettoni di mais di Campobasso, o alle "Ceppellate" di Trivento ed alle ostie di Agnone, che richiedono una lavorazione laboriosa e particolare, tramandata di generazione in generazione.
Insomma un ricco patrimonio tutto da gustare e da scoprire, inserito a meraviglia nella storia e nella cultura di una regione ancora giovane.
Informazioni:
www.moliseturismo.eu
http://turismo.provincia.campobasso.it
www.iserniaturismo.it
Addentriamoci ora in un ideale percorso enoturistico partendo dalla costa, attraverso vigneti, cantine, paesi, tratturi e tradizioni locali.

TERMOLI

Come giungere
Autostrada A14, casello di uscita: Termoli
La città di Termoli è indiscutibilmente il centro più importante del litorale e vero e proprio motore economico della Provincia.
Negli ultimi anni si è assistito ad uno sviluppo marcato della città, divenendo metà di turismo di ogni parte d'Italia e non solo. Il turista che arriva, specie durante il periodo estivo, può godere di ottime strutture ricettive e anche di manifestazioni molto interessanti; da non dimenticare i festeggiamenti in onore del patrono San Basso con la suggestiva sfilata dei pescherecci.
Il cuore pulsante e più caratteristico della città è il borgo antico, posto alla sommità di un promontorio quasi a picco sul mare con il suo imponente castello; si caratterizza per i suoi stretti vicoli, le sue piazzette e le sue mura di contenimento che ne fanno una parte totalmente separata dalla città nuova.
Non si può certamente dire che abbia avuto un passato tranquillo, poiché nel corso dei secoli è stata costretta a subire soprusi da parte degli stranieri; non mancarono saccheggi, distruzioni, per non parlare poi del terremoto del 1456.
È ben chiara la sua origine longobarda, ma alcuni ritrovamenti archeologi dimostrano l'esistenza di un centro marinaro in epoca più antica.
Il caratteristico borgo medievale è dominato dal Castello svevo che fu costruito, intorno al XIII secolo per assicurare una più sicura difesa sia dal mare che dalla terraferma.
Al centro del borgo, in una piazza in cui confluiscono i vicoli del vecchio abitato, si trova la Cattedrale di San Basso. L'edificio attuale risale al XIII secolo come la risultante di una serie di fasi edilizie iniziate nell’Alto Medioevo.
Il litorale di Termoli offre numerose strutture ricettive e servizi per poter passare piacevoli soggiorni al mare.
Il porto, che acquista sempre più importanza da che vi è stata istituita la Capitaneria, svolge i collegamenti con le isole Tremiti, mèta di tanti turisti; dal maggio 2002 sono istituiti i collegamenti con la Croazia e le isole croate.

Cantine da Visitare

AZIENDA AGRICOLA CIERI CAMILLO
C.da Colle Granata, 17 - 86039 Termoli (CB)
Tel. e Fax 0875 52357
www.cantinecieri.it - cantinacieri@virgilio.it - info@cantinecieri.it
L’Azienda Agricola Cieri è una realtà vitivinicola che nasce dalla sincera passione della famiglia Cieri per la terra e la vite.
I vigneti coltivati con cura e dedizione rappresentano la risorsa più preziosa dell’azienda.
Alcuni di questi sono coltivati nel pieno rispetto della natura secondo il metodo biologico.
I vitigni coltivati sono i classici del Molise come Trebbiano, Falanghina, Montepulciano, Aglianico e l’autoctono Tintilia.
L’invidiabile posizione sul mare garantisce il clima ideale per la coltivazione della vite per la crescita sana e feconda dei suoi frutti.
Lo staff aziendale coordinato direttamente dal titolare Cieri Camillo, garantisce una selezione accurata delle uve per un alto potenziale qualitativo.

Visite e degustazioni: su prenotazione.


MONTENERO DI BISACCIA

Come giungere
Autostrada A14, casello di uscita: Vasto Sud – Montenero di Bisaccia
Centro collinare a ridosso del mare, Montenero di Bisaccia spazia in altitudine dai 273 metri del centro abitato al livello del mare della spiaggia. E’ un comune di origini antiche, a 10 chilometri dalla costa molisana, della quale una parte ricade sul proprio territorio. Ha avuto origine dal villaggio di Bisaccia, del quale ha conservato il nome ed i cui ruderi sono in parte ancora visibili ad un chilometro circa dall’abitato. Il villaggio fu abbandonato con le invasioni barbariche, quando gli abitanti si rifugiarono prima nelle grotte arenarie, successivamente iniziarono a stabilirsi sulla collinetta chiamata appunto “monte nero” per la fitta boscaglia che la ricopriva.
Cantine da Visitare

SOCIETÀ COOPERATIVA CANTINA SOCIALE SAN ZENONE S.r.l.
Contrada Piana dei Pastini - 86036 Montenero di Bisaccia (CB)
Tel. 0875 96576 - Fax 0875 968450
www.cantinasanzenone.it - cantinasanzenone@virgilio.it
Caratterizzato da un clima mite in inverno e caldo e secco durante la stagione estiva, questo territorio ha le caratteristiche ideali alla coltivazione della vite da vino.
E’ da questo presupposto che infatti, nel 1975 una trentina di viticultori decisero di unire le proprie forze associandosi in una cooperativa, la Cantina San Zenone.
Quasi quaranta anni dopo l’azienda è cresciuta, così come il numero dei soci. Oggi infatti i conferitori sono 200 e coltivano nel complesso 300 ettari di vigneto, al 90 per cento distribuiti in collina, tra i 200 e 500 metri sul livello del mare.
Qui nascono per la maggior parte uve autoctone tipiche di quest’area, da Montepulciano al trebbiano, al sangiovese e alla Falanghina, anche se non mancano varietà internazionali quali il Cabernet, Sauvignon e lo Chardonnay. Uve che una volta vendemmiate vengono conferite alla moderna cantina dotata di attrezzature all’avanguardia, dove sono lavorate con attenzione per dare vita a circa 100 mila bottiglie di vini Molisani DOC e IGT.
Visite e degustazioni: su prenotazione.

SOCIETA’ AGRICOLA IL QUADRIFOGLIO SNC – CANTINE TERRESACRE
Contrada Montebello - 86036 Montenero di Bisaccia (CB)
Tel. 0875 960191 - Fax 0875 960193
www.terresacre.net - info@terresacre.net
L’azienda Terresacre è situata nella splendida campagna di Montenero di Bisaccia, dove i colli del basso Molise sono accarezzati dalla brezza del vicino mare Adriatico.
La tradizione molisana vive di devozione, pazienza e una profonda conoscenza di tutti i segreti della vite e dell’olivo, che da sempre sono a fondamento anche del lavoro di Terresacre.
Oltre 25 ettari di terreno dell’azienda sono dedicati alla coltivazione di Montepulciano, Trebbiano, Merlot e Sangiovese, Falanghina e Tintilia, mentre in altri 25 ettari, maestosi alberi di olivo lasciano maturare i propri frutti, in una posizione privilegiata che riceve la benefica influenza del clima marittimo.
Terresacre coniuga le conoscenze e i segreti della tradizione vinicola e olearia molisana, alla passione e alla volontà di ottenere prodotti di qualità, che soddisfino anche i palati più raffinati, in cerca dei sapori tipici. La cantina Terresacre, moderna struttura nata nel 2006, è una delle più interessanti realtà nel mondo vitivinicolo molisano, consacrata al rispetto delle tradizioni e della cultura di questa antica terra. L’attenta selezione delle uve, la cura riposta in ogni processo produttivo e la sensibilità per l’ambiente, sono i fattori di uno sviluppo costante che in poco tempo ha permesso all’azienda di inserirsi nel novero dei produttori DOC, con autentiche delizie.
Accanto alla struttura della cantina sorge un grazioso agriturismo di proprietà pronto ad accogliervi tutto l’anno.
Visite e degustazioni: su prenotazione.


CAMPOMARINO E NUOVA CLITERNIA

Come giungere
Autostrada A14, casello di uscita: Termoli

Percorrendo la Statale 16, verso Sud, a circa 2 Km si trova il Lido di Campomarino (la cui spiaggia, lunga circa 14 Km, è stata più volte premiata con la Bandiera Blu).
Questo è il cuore della viticoltura molisana, che si protende prevalentemente verso Sud, fino alla frazione Nuova Cliternia e nelle contrade Ramitelli, Zezza e Buccaro.
Curiosità di Campomarino è che l’abitato è una delle enclave di origine albanese in questa parte del Molise che ne mantiene ancora alcune tradizioni e la lingua.

Cantine da Visitare

CANTINE BORGO DI COLLOREDO
Contrada Zezza , 8 - loc . Nuova Cliternia – 86042 Campomarino (CB)
Tel. e Fax 0875 57453 begin_of_the_skype_highlighting  end_of_the_skype_highlightin
www.borgodicolloredo.com - info@borgodicolloredo.com
La tenuta è situata su fertili pendii che guardano verso il mare Adriatico e da sempre godono di un clima dolce, temperato, ideale per la coltivazione della vite. Già Plinio il Vecchio scriveva della località di Cliternius e della sua fertilità.
I fratelli Enrico e Pasquale Di Giulio, che rappresentano la terza generazione di una famiglia di appassionati viticoltori, hanno raccolto con entusiasmo la gestione dell'azienda di famiglia. Enrico è enologo, Pasquale cura la difesa delle viti, utilizzando metodi di lotta integrata per il massimo rispetto dell'ambiente.
Tradizione e tecnologia sono i capisaldi dell’azienda: i vini vengono prodotti esclusivamente con le uve dei vigneti di proprietà, raccolte a mano e sistemate in piccole casse nel periodo dell'ottimale maturazione.
La vinificazione, invece, prevede l'utilizzo delle tecnologie più avanzate - dalle pressatura soffice delle uve alla fermentazione controllata, dalla conservazione a freddo alla microfiltrazione e l'imbottigliamento sterile - tutte finalizzate alla scrupolosa produzione di vini di alta qualità.
Tra i vini prodotti per i rossi spiccano l’interessante Rosso Gironia (da uve Montepulciano e Aglianico), l’Aglianico e il Montepulciano, mentre tra i bianchi spiccano il Gironia Bianco e la Falangina; piacevole e fresco il Gironia Rosato.
La famiglia Di Giulio concepisce le sue Cantine come un luogo "aperto" a visite e degustazioni, per chiunque desideri conoscere qualcosa in più dello straordinario mondo del vino.


Cantine Di Majo Norante
C.da Ramitello, 4 - 86042 Campomarino (CB)
Tel. 0875 57208 - Fax 0875 57379
www.dimajonorante.com - vini@dimajonorante.it
La Masseria Di Majo Norante è ubicata in contrada Ramitello, in agro di Campomarino, dove il terreno sciolto e in parte sabbioso e la brezza estiva concorrono a creare un habitat particolarmente favorevole. Alessio Di Majo, vignaiolo testardo e controcorrente, ha sacrificato produttività ed omologazione del gusto al perseguimento costante della qualità e della tipicità, nella convinzione che i vitigni meridionali siano più adatti alle condizioni pedoclimatiche del "contado del Molise".
Di Majo Norante produce vini da uve proprie sin dal 1800, come testimoniano le cantine sotto la piazza e nel vecchio palazzo di famiglia a Campomarino. L’azienda produce i propri vini esclusivamente dagli 85 ettari dell'antico feudo dei Marchesi Norante di Santa Cristina. La "filosofia enologica" dell’azienda rispetta l'approccio tradizionale alla coltivazione della vite ed alla produzione del vino, nel tentativo di conservare tutte le caratteristiche degli uvaggi mediterranei.
Di Majo Norante pone una certosina attenzione alla selezione, alla raccolta delle uve ed alle tecniche di vinificazione, nell'ottica del miglioramento costante della qualità e della salubrità del vino. La vite è trattata esclusivamente con concimi di origine organica e minerale ed è difesa con l'estirpazione costante delle erbe infestanti e con la lotta biologica ai parassiti come la tignola, mentre i resti della potatura vengono asportati per evitare focolai di infezioni.
La predisposizione a selezionare i cloni dei vitigni autoctoni attraverso lo studio della loro adattabilità al terreno di area meridionale è all'origine di tutti i vini Di Majo Norante. Ad uve classiche quali Malvasia, Trebbiano, Montepulciano e Sangiovese ha affiancato dapprima il Bombino e l'Aglianico, e finalmente "gli antichi vitigni" Falanghina e Greco per la produzione dei bianchi. Ellenico-Aglianico, Prugnolo e Tintilia per i rossi. Moscato reale per il passito dolce. La sperimentazione con questi vitigni ed i buoni risultati raggiunti hanno spinto l'azienda vinicola a perseverare in una scelta coraggiosa che le consente di confezionare a prezzi naturalmente competitivi vini che rispondono perfettamente alla complessità del gusto contemporaneo.
Visite e degustazioni: su prenotazione.

SAN MARTINO IN PENSILIS

Come giungere

La strada che da Campomarino conduce a San Martino in Pensilis è immersa tra vigneti e taglia a metà uno dei principali tratturi (quello l’Aquila – Foggia).

Proprio questa strada è il luogo dove il 30 aprile di ogni anno, in onore di Sa Leo, si svolge la suggestiva Corsa dei carri, un festa popolare che vede in gara due carri trainati sia da buoi e sia da cavalli e cavalieri accompagnata dalla carrese, un canto popolare inneggiante la prosperità per la raccolta delle messi.
San Martino in Pensilis è famoso per un specialità gastronomica: la PAMPANELLA, carne di maiale tagliata a pezzi grandi, condita con sale, pepe, peperoncino e aglio e cotta al forno.
Questa specialità culinaria prende il nome dall’utilizzo di fogli di vite o di fico per conservarla quando era oggetto di dono tra le famiglie.
Il centro di San Martino in Pensilis offre al visitatore la Chiesa barocca di San Pietro Apostolo
(1728) alla quale accede attraverso gli archi che circondano il rinascimentale Palazzo baronale, appartenuto al conte Cattaneo, originario di Teano.

Cantine da visitare

“ CATABBO “ I.A.C. srl
Contrada Petriera, snc – 86046 San Martino in Pensilis (CB)
Tel. 0875 604945 - Fax 0875 603916
www.catabbo.it   - info@catabbo.it
L'Azienda Catabbo nasce nel 1990, quando Vincenzo Catabbo riesce a realizzare il sogno di dedicarsi alla viticoltura ed alla produzione di vino. Così, con passione e sapiente innovazione, comincia ad impiantare vigneti, tutti rigorosamente a filari. Nel 2004, grazie anche alla predisposizione dei suoi tre figli Sara, Carla e Pasquale, decide di dare una svolta all'azienda, creando una moderna cantina per la vinificazione delle proprie uve, curando particolarmente la valorizzazione della qualità dei vini prodotti; in questo progetto riveste un ruolo prioritario la riscoperta e la vinificazione della varietà autoctona "Tintilia". Grazie alla cura dei vigneti, siti su terreni particolarmente dotati e all'utilizzo di moderne tecniche di vinificazione, oggi l'azienda vanta numerosi riconoscimenti sui mercati nazionali ed esteri. La cantina ideata con nuove tecnologie per l'ottenimento di grandi vini di qualità presenta ambienti interamente condizionati, macchine enologiche di ultima generazione, presse soffici per una delicata estrazione, vinificatori di moderna invenzione per ottenere il meglio dalle vinacce, barriques di pregiato rovere francese per svelare dolci note aromatiche. I vigneti tutti rigorosamente a filari, si ergono sulle dolci colline di San Martino in Pensilis, a circa 300 mt. sul livello del mare. Dominano la vasta area di Nuova Cliternia ed il mare da cui emergono le incantevoli Isole Tremiti, mentre ad est ammirano i Monti della Maiella, ricoperti di neve d'inverno e pieni di luce e sole d'estate.
Si tratta non solo di bellezza del paesaggio, ma anche del clima, che in connubio con la natura pietrosa del terreno (da qui, il nome Contrada "Petriera" data all'estensione di terreno su cui si erge l'azienda) rende questa zona, a dir poco perfetta per la coltivazione della vite.
Visite e degustazioni su prenotazione (accoglienza: sig.ra Sara Catabbo).

URURI
Come giungere
Da San Martino percorrere la S.p. 40.
Ururi (Rùri in arbëreshë) è un comune della provincia di Campobasso, a 30 km dalla costa adriatica. Gli abitanti sono di cultura, lingua ed etnia arbëreshë, ovverosia greco-albanesi, insieme a Campomarino, Portocannone e Montecilfone, tutte in provincia di Campobasso. Il rito bizantino-greco, tipico simbolo di fede cristiana ed identificazione degli arbëreshë, fu soppressa dopo secoli di resistenza e vani tentativi per preservarla. Tra i monumenti di maggiore spicco si segnala la chiesa di S. Maria delle Grazie e il Palazzo baronale, sede attuale del Municipio.
 
Particolarmente suggestiva è la carrese, la tradizionale corsa dei buoi che si tiene il 3 maggio di ogni anno.


Cantine da visitare

AZIENDA AGRICOLA SALVATORE PASQUALE
Contrada Vigne snc - 86049 Ururi (CB)
Tel. e Fax 0874 830656
www.cantinesalvatore.it – info@cantinesalvatore.it
Cantine Salvatore è situata ad Ururi, piccolo centro sulle rigogliose colline del basso Molise, e nasce dalla ferma volontà di Pasquale Salvatore di valorizzare il proprio territorio e i suoi prodotti, seguendo le orme del padre Donato e mettendo a frutto l’esperienza accumulata dai propri avi.
L’azienda dispone di circa 15 ettari vitati di proprietà, oltre a oliveti, frutteti e seminativi vari. I vigneti di proprietà che comprendono il Montepulciano, la Falanghina e la Tintilia sono situati a un’altitudine di circa 300 metri sul livello del mare con terreni molto ben strutturati e ricchi di scheletro che godono di un clima molto favorevole, tipicamente mediterraneo. Particolare attenzione merita il vigneto Tintilia, un vitigno autoctono del Molise che sta generando un crescente interesse tra i consumatori e gli operatori del settore.
La cantina, immersa in uno splendido e secolare oliveto in prossimità del centro abitato, è costruita nelle vicinanze di un antico casolare, ora in parte ristrutturato e sede degli uffici e di una piccola sala di degustazione e vendita, e si avvale delle più moderne ed efficienti tecnologie di vinificazione che permettono di mantenere ed esaltare le qualità naturali delle uve. È dotata infatti di una diraspapigiatrice orizzontale e di una pressa pneumatica soffice con estrazione centrale del mosto nonché di fermentini e serbatoi in acciaio rigorosamente a temperatura controllata; l’affinamento, in acciaio e poi in bottiglia, prevede in alcuni casi  anche  l’elevazione in  barriques che  viene  sapientemente  dosata sotto la  costante supervisione  dell’enologo  per preservare intatte le caratteristiche tipiche dei vini.
Visite e degustazioni: su prenotazione.

 LARINO
Come giungere

Percorrendo la Statale n. 480 da Ururi giungiamo a Larino, cittadina del Basso Molise.
 “URBS PRINCEPS FRENTANORUM“ la denominarono gli antichi a sottolineare l’importanza avuta nel passato.
Di Larino ebbe modo di parlare Cicerone in una delle sue arringhe più complesse: la “PRO CLUENZIO“.
La Larino alta (Piano San Leonardo) è dominata dall’Anfiteatro Romano realizzato alla fine del I secolo d.c. a seguito di lascito testamentario di un cittadino di Larinum di rango senatorio.
La forma è elittica, con muri in opera reticolata.
Nel centro storico, situata nella parte bassa dell’abitato larinese, è possibile ammirare la cattedrale dedicata all’Assunta e a San Pardo.
E` una chiesa di stile gotico costruita nel 1319 su un edificio più antico di essa si hanno notizie già nel IX secolo.
Nel mese di maggio si svolge in onore di San Pardo la sfilata, in un percorso ben determinato, di circa 150 carri trainati da buoi appartenenti a famiglie larinesi, di varie grandezze e addobbati con pizzi, coperte ricamate e fiori di carta di vari colori.
A Larino è nata ed ha sede legale l’Associazione “Città dell’Olio“, che ha  come scopo quello di promuovere uno dei prodotti agricoli più apprezzati in Italia, l’olio di oliva; vi aderiscono 100 Comuni di quasi tutta Italia.

Cantine da Visitare

AZIENDA AGRICOLA D' UVA
Contrada Ricupo , 13 - 86035 Larino (CB)
Tel. 0874 822320 – Fax 0874 833377
www.cantineduva.com  -   info@cantineduva.com
La storia dell’azienda è una storia di uomini, e  di uno stesso sogno: valorizzare la propria terra e produrre uve e vini di qualità. E’ una storia di famiglia, nonno, padre e figlio, vignaioli e contadini. Negli anni 40,  è nonno Angelo, a piantare i primi vigneti. Con  caparbietà e amore per la terra, il figlio Sebastiano negli anni 60-70 accresce l’azienda, lavorandovi con passione, costanza e dedizione assoluta. Il salto di qualità si compie con Angelo, l’attuale titolare che  specializza l’azienda nella produzione vitivinicola e inizia nel 2001 la trasformazione diretta delle proprie uve e la produzione di vini DOC e IGT. Coniugare l’esperienza contadina e le moderne conoscenze e tecnologie enologiche è il credo di Angelo D’Uva pienamente condiviso dal  suo enologo il giovane Donato Di Tommaso. Per entrambi  un buon vino inizia da un frutto sano e la vinificazione deve essere  semplice ed essenziale perchè il vino sia una sincera e schietta espressione della sua  terra.
Per godere appieno dei frutti delle loro stagioni agricole l’ideale è soggiornare nell’agriturismo di proprietà della famiglia D’Uva immerso tra i vigneti, gli oliveti e i campi di grano.
Visite e degustazioni: su prenotazione (accoglienza sigg. Angelo e Enrica D’Uva).


GUGLIONESI
Come giungere
Autostrada A14, casello di uscita: Termoli – S.S. 87 Direzione Campobasso

Elegante centro del Basso Molise, posto su una collina con dolci pendii che scendono fino a lambire il sottostante fiume Biferno.
Il grazioso centro storico, con piazze, porticati e portali in pregiata pietra locale, è tra quelli meglio conservati del Molise. 
Tra le presenze artistiche di maggiore importanza si ricordano la chiesa di S. Maria Maggiore, con la cripta medioevale di Sant'Adamo, e la monumentale chiesa romanica di S. Nicola. Non lontano dal borgo si possono ammirare altri luoghi sacri quali quelli della Madonna del Rosario e della chiesa di S. Maria delle Grazie, situata nella villa Comunale detta "Castellara" e denominata, per lo splendido panorama, "terrazza fiorita molisana" dal Re di Napoli Ferdinando di Borbone che nel 1838 visitò questi luoghi.

Cantine da Visitare

AZIENDA AGRICOLA BIOLOGICA DE LISIO
Contrada Piano della Conca – 86034 Guglionesi (CB)
Tel. e Fax 0875 59586
www.cantinedelisio.com  -   info@cantinedelisio.com
Da oltre 30 anni l’Azienda De Lisio è espressione della terra cui appartiene, genuina e sincera, identificando nel concetto di ruralità molto più che un sostentamento ma, una vera e propria filosofia di vita fatta di rispetto paziente per i ritmi costanti della natura e per l’integrità dell’ambiente.
 
L'azienda, a conduzione familiare, è situata nel territorio agricolo più florido e generoso del Molise  tra i comuni di Guglionesi, Campomarino e Castelbottaccio.

È la nuova generazione che, con entusiasmo e passione, decide di proseguire il lavoro della famiglia con uno slancio nuovo. Il territorio, da tempo immemore altamente vocato per la viticoltura di qualità, induce la realizzazione di un’opera che possa estrinsecare le grosse potenzialità presenti in azienda, in termini di risorse umane e di terroir. Nel 2008, dunque, nasce una moderna cantina per la vinificazione della uve aziendali.
 
I vigneti sono coltivati nel pieno rispetto della natura secondo il metodo biologico. È un ritorno alle antiche tecniche di coltivazione in cui primeggiano i trattamenti preventivi di rame e zolfo e la lotta biologica con Bacillus Thuringensis, senza impiego aggiuntivo di prodotti di sintesi chimica come dettato dal Reg. CE 834/07.
 
Le uve raccolte manualmente, alla giusta epoca di maturazione, vengono rapidamente vinificate seguendo le diverse tecniche di produzione e usufruendo di attrezzature e impianti moderni (batteria di serbatoi e fermentini in acciaio inox termo-controllati, pressa soffice, sistemi di filtrazione, etc.) che preservano la qualità dell’uva e sviluppano al meglio le caratteristiche organolettiche del futuro vino.

Visite e degustazioni: su prenotazione


SAN FELICE DEL MOLISE
Come giungere
Autostrada A14, casello di uscita: Vasto Sud – Montenero di Bisaccia – S.S. 87 Direzione Isernia

Dal mare prendiamo la direzione dell’interno lungo il versante ai confini con l’Abruzzo lungo la Statale 650 detta TRIGNINA in quanto costeggia il fiume Trigno in direzione di San Felice del Molise.
Questo paese è in provincia di Campobasso e sorge su un colle isolato a 546 m. s.l.m. e domina le più basse colline circostanti fino al Trigno.
Dal paese si godono meravigliosi panorami verso l’Adriatico, verso le Isole Tremiti ed il Gargano, verso i monti dell’Abruzzo e verso Monte Mauro.
San Felice del Molise insieme ad Acquaviva  Collecroce e Montemitro costituisce la minoranza etnica linguistica di origine croata nel Molise.
Dei suoi antenati il paese ha conservato la lingua insieme ad alcuni usi e costumi.
Importante è la Chiesa di S. Maria di Costantinopoli.

Cantine da Visitare

CANTINE CIPRESSI snc
Contrada Montagna, 86030 San Felice del Molise (CB)
Tel e Fax 0874 874535
www.cantinecipressi.it   -  info@cantinecipressi.it
I vini delle Cantine Cipressi nascono in Molise, da una famiglia che da sempre crede nelle grandissime potenzialità enologiche della propria terra. A circa 500 metri sulle colline dell'Appennino molisano, al confine con l'Abruzzo, su un colle dal quale è possibile emozionarsi alla vista del mare e delle vicine isole Tremiti, si estendono i vigneti della famiglia Cipressi, intervallati da querceti e distese di campi di grano e di girasoli. E' in questo fortunato contesto naturale che la famiglia da ben tre generazioni si dedica alla coltivazione della vite. Nel corso degli anni, la famiglia Cipressi con papà Nicolino, è stata sempre più impegnata nel recupero e nella valorizzazione di un vitigno autoctono del Molise: la Tintilia. La famiglia Cipressi rappresenta oggi infatti, il maggior produttore di questo raro vitigno, che copre solo il 3 % della superficie vitata regionale. Con l'annata del 2003 inizia la produzione destinata al primo imbottigliamento, che farà il suo ingresso nel mercato nel maggio 2004.
Costruita nel 2001 e ancora in fase di ultimazione, su una superficie coperta di circa 1.000 mq, la cantina si avvale delle più moderne tipologie di vinificazione. Una parte è dedicata alla lavorazione delle uve, che appena arrivate in cantina, vengono diraspate con una diraspa – pigiatrice orizzontale che permette di mantenere integri gli acini. Una batteria di serbatoi di acciaio a temperatura controllata viene utilizzata per la fermentazione e l’affinamento, sotto il costante controllo dell’enologo. La produzione dell’azienda prevede, per talune tipologie, l’invecchiamento in barrique, che la cantina dosa sapientemente al fine di mantenere evidenti le caratteristiche tipiche dei vini.
Visite e degustazioni: su prenotazione

ACQUAVIVA COLLECROCE
Come giungere
Nella zona, distante una trentina di chilometri dal mare Adriatico, si accede da più direzioni. Provenendo da Pescara-Vasto-San Salvo, ci si può immettere sulla statale 157 che, attraverso Montenero, Mafalda, Tavenna e Palata, conduce ad Acquaviva.
Provenendo da Bari-Foggia-Termoli, si può seguire la statale 483 per raggiungere Acquaviva attraverso San Giacomo degli Schiavoni, Guglionesi, Montecilfone e Palata.
Provenendo da Campobasso si può scendere sulla stessa Fondo Valle del Biferno o la stessa statale 157; e provenendo da Isernia si può seguire la stessa Fondo Valle del Trigno.
Acquaviva Collecroce, insieme a Montemitro e San Felice, è uno tra gli ultimi tre paesi del Molise dove ancora oggi si continua a parlare un' antichissima lingua di ceppo slavo.
E' posto al centro di un ampio anfiteatro collinare segnato dal colle di Palata ad est, da Monte Mauro a sud e da Monte Baiardo ad ovest: una zona ricca di acque e di vegetazione, con brevi macchie boscose, campi di grano, oliveti e vigneti che a riquadri di diversa grandezza, ben ordinati e rigogliosi, coprono le colline più basse.
Un verde quasi riposante che agli occhi del visitatore diventa pace e ricchezza, frutto del duro e silenzioso lavoro contadino.

Cantine da visitare:
AZIENDA AGRICOLA CIANFAGNA
C.da Bosco Pampini - 86030 Acquaviva Collecroce (CB)
Tel. 0875 970253  Fax 0875 970253
www.cianfagna.com – agricola@cianfagna.com
L’Azienda Agricola Cianfagna è situata sulle dolci colline molisane nel comune di Acquaviva Collecroce, custode di storia, cultura e tradizioni agricole. La sinuosità del territorio offre un paesaggio sano e naturale, dove il lavoro nei campi è scandito da colori, profumi e lunghi silenzi.
L’esposizione a sud dei vigneti e il pedoclima ideale esaltano l’autoctona Tintilia su cui l’azienda ha puntato sin dalle sue origini. La dedizione e la passione per la coltivazione dei propri vitigni e la tradizionale vinificazione sono la precisa volontà di produrre vini di alto profilo qualitativo. Altri vitigni coltivati sono l’Aglianico, mentre il Moscato, il Montepulciano e il Trebbiano saranno il frutto di passioni future.
Tra i vini aziendali spiccano il Sator Tintilia del Molise, il Militum Christi Aglianico del Molise Doc Riserva.
Visite e degustazioni: su prenotazione

SAN BIASE
Come giungere
Da Campobasso: SS 647 dir B fino al bivio di Termoli - Bojano. SS 647 direzione Termoli fino al bivio di Limosano. SP 73.
Da Termoli: SS 16 fino al bivio della zona industriale di Termoli. SS 647 fino al bivio di Limosano. SP 73.
Da Isernia: SS 17 fino al bivio per la SS 647. SS 647 fino al bivio di Limosano. SP 73.
Il centro storico, alquanto pittoresco, è ben mantenuto e quasi integro. Proprio nel borgo antico dal belvedere è possibile volgere lo sguardo sulla vallata e comunque sul territorio circostante, di buon valore naturalistico, caratterizzato da una fitta boscaglia, che circonda quasi interamente il centro abitato.
Attorno si alza vigorosamente la voce soave del meraviglioso paesaggio molisano con i suoi pittoreschi colori che lasciano all'osservatore, in meravigliata contemplazione, un segno indelebile nello spirito.
Un'ipotesi piuttosto accreditata ritiene che l'origine del suo nome derivi dalla presenza di un romitorio, intitolato a S. Biagio, intorno al quale nacque inizialmente il villaggio. Durante il periodo svevo il feudo fu sotto il controllo dei Conti D'Aquino e poi, nel periodo angioino, sotto il dominio della Famiglia Santangelo; anch'esso, come altri paesi della zona, vide l'avvicendarsi di diverse famiglie sino all'abolizione della feudalità.
Dopo il terremoto del 1456 che ne determinò l'abbandono, nel 1509 con una colonia di serbo-croati, che si fermarono nella zona, si è proceduto alla ricostruzione.
Si trova al centro del paese la Chiesa di Santa Maria dell'Acquabona a due navate diseguali, la cui intitolazione è certamente riferita alla bontà dell'acqua del luogo. Di notevole interesse storico è la Croce viaria di pietra (1648) sita nel piccolo borgo.

Cantine da visitare:
CANTINA GIAGNACOVO TOMMASO
C.da Vignale, 3 - 86020 San Biase (CB)
Tel. 0874 701564
cantinagiagnacovo@virgilio.it
I vigneti della Cantina Giagnacovo sono situati a 820 metri s.l.m. a San Biase, un paesino dell’alto Molise nell’antica terra del Barone De Blasiis. La vite ha una storia millenaria in questi territori che, essendo incontaminati e dal pedoclima ottimale, influiscono positivamente sulle caratteristiche organolettiche dell’uva e del vino che ne deriva.
Con la passione dei nostri antenati, che già un secolo fa avevano scelto la viticoltura come attività principale, abbiamo voluto reimpiantare vitigni autoctoni al fine di riscoprire nei nostri vini sapori e profumi antichi.
La raccolta viene fatta rigorosamente a mano rispettando i tempi di maturazione delle rispettive varietà. L’entità medio piccola dell’azienda permette un controllo minuzioso di tutte le fasi di lavorazione, con tecniche all’avanguardia e basso utilizzo di solfiti, allo scopo di garantire ai propri clienti un prodotto unico e di qualità.
Visite e degustazioni: su prenotazione


CAMPOBASSO
Come giungere
Autostrada A 14, casello di uscita: Termoli – S.S. 87 Direzione Campobasso
Autostrada A1, casello di uscita San Vittore del Lazio – Direzione Campobasso

Con i suoi 800 metri di altitudine massima, che la rendono una delle città appenniniche di quota più elevata, il nome del capoluogo suscita qualche curiosità: secondo fonti del periodo longobardo, Campobasso deriverebbe dal toponimo della contrada Campus Vassus o Campus Vassallorum, indicandone chiaramente la matrice feudale oltre che la posizione inferiore rispetto alla fortificazione che la dominava.
 
Si deve però risalire al periodo presannita per trovare su questa erta collina le prime tracce di un abitato, nella forma di una cittadella, che già intorno al VII secolo a.C. era stata eretta a sorveglianza delle vallate.

Di quell'epoca remota oggi rimangono esili tracce, essendosi sovrapposte nel corso dei secoli le cospicue edificazioni che ebbero inizio nel Medioevo: fra tutte spicca in vetta al colle di Sant'Antonio, culmine del centro storico, il Castello Monforte fatto erigere su preesistenti fondamenta dal Conte Nicola II intorno al 1459. Oggi, quasi del tutto scomparso il doppio sistema di mura che difendeva la rocca e il borghetto circostante, risaltano le linee squadrate del mastio siglato da massicci torrioni merlati.
Tutte di origine romanica, con fondazione tra il X e il XIII secolo, sono le chiese che si incontrano scendendo lungo il Viale delle Rimembranze verso il nucleo ottocentesco della città: dopo Santa Maria del Monte, che sorge proprio di fronte al castello e presenta una facciata in pietra proveniente dalla vicina Vinchiaturo, troviamo San Giorgio, con alcune interessanti decorazioni simboliche (fra queste l'agnello crocifero, un pellicano e un asino con briglie) e basso campanile quadrato, e San Bartolomeo (nella cui lunetta è riprodotto il Cristo benedicente). Di fianco sorge la Torre Terzano, una delle poche rimaste dell'antico sistema difensivo.

Una curiosità è offerta dalla chiesa di Santa Maria della Croce, l'unica della città ad essere dotata di cupola. Lungo le scalinate che attraversano le vecchie case addossate alle pendici del colle si raggiunge poi una della chiese più rappresentative del barocco molisano: Sant'Antonio Abate, di facciata assai semplice e severa, ma che all'interno conserva numerosi dipinti anche tardorinascimentali, affreschi e sculture lignee di scuola napoletana tra cui un San Francesco di Paolo di Zinno, l'artefice delle macchine dei Misteri. Molto ricchi anche gli arredi e le decorazioni in legno che si notano, in particolare, nella cantoria e nell'organo del 1696.

Da Via Anselmo Chiarizia, dove merita una visita il Museo Provinciale Sannitico, la passeggiata prosegue toccando - fra i vari monumenti civili e religiosi realizzati tra il XVII e il XIX secolo - il Palazzo San Giorgio (sede comunale) e gli antistanti giardini dell'ampio Corso Vittorio Emanuele fino a Piazza Guglielmo Pepe, su cui si affacciano il Teatro Savoia e la Cattedrale di Santa Maria Maggiore che, nella veste odierna, risale alla prima metà dell'Ottocento ed è introdotta da un atrio porticato costruito subito dopo la metà del secolo.
Cantine da visitare:
CANTINA VALTAPPINO
C. da Mascione, 10 – 86100 Campobasso (CB)
Tel. 0874 441835
www.cantinavaltappino.com – info@cantinavaltappino.com
La Cantina Cooperativa Valtappino di Campobasso è sorta nel 1969 per iniziativa di più di 274 viticoltori che diedero il via alla progettazione e quindi alla realizzazione di uno stabilimento della prima vera e reale Cooperativa agricola del Molise nel settore vitivinicolo.
Nel 1972 i primi soci iniziarono a conferire le prime uve nello stabilimento. Così la CANTINA VALTAPPINO, oltre ad essere divenuto un punto di riferimento per molti viticoltori, si erse anche ad erogatrice di una specie si "servizio sociale" che offriva un prodotto sano e senza manipolazioni ad un costo giusto.

La nuova politica aziendale, indirizzata alla ricerca del massimo risultato qualitativo, ha impostato le lavorazioni su tecniche sempre all'avanguardia; in particolare negli ultimi anni sono stati fatti importanti interventi per l'ammodernamento delle strutture su tutto l'arco produttivo aziendale, per lavorare le uve in maniera soffice e garantire una vinificazione "personalizzata" delle tipologie di uve in lavorazione.

Durante la vendemmia viene effettuata sulle uve un'accurata scelta unita ad una vinificazione eseguita partita per partita, a seconda della qualità e dei vigneti di provenienza.
La produzione aziendale è quella tipica della zona: Rosso IGT Terre degli Osci, Trebbiano IGT Terre degli Osci, Pinot Bianco DOC del Molise, Trebbiano DOC del Molise, Rosso DOC del Molise (Montepulciano), Aglianico DOC del Molise, Sangiovese DOC del Molise, TINTILIA DOC del Molise (vecchio vitigno autoctono) riscoperta dalla Cantina Valtappino da qualche anno e che non teme il confronto con quei vini, non molisani, nobili e famosi per le loro qualità e presenti sul mercato da tantissimi lustri.

Visite e degustazioni: su prenotazione

ISERNIA
Come giungere
Autostrada A1, casello di uscita San Vittore del Lazio – Direzione Isernia
L'origine del capoluogo pentro è antichissima: reperti preistorici rinvenuti nella zona denominata "La Pineta" e conservati nel museo paleolitico di Santa Maria delle Monache, attestano un' insediamento umano risalente a circa 730 mila anni fa. Tuttavia la storia della città inizia con l'insediamento da parte dei Sanniti Pentri, tra il IV e il III secolo a.C., che la scelsero per la sua posizione strategia.
Agli inizi del III secolo a.C., dopo la faticosa vittoria di Roma sul Sannio, nacque la colonia latina di Aesernia. Dopo la caduta dell' Impero romano, la città subì numerose invasioni barbariche fino alla conquista da parte dei normanni, durante la quale entrò a far parte della Contea del Molise. In epoca sveva costituì una "terra regia".
La città, divenuta provincia nel 1970, gode della presenza di numerosi reperti storici che testimoniano le vicende di cui fu protagonista nel corso dei secoli.
Di epoca sannitica sono le mura ciclopiche, risalenti al III secolo a.C., le quali fungevano da antica difesa della città.
Di notevole interesse risulta essere la Fontana Fraterna (XIII-XIV secolo) che sorge nella piazza dedicata a Celestino V. Fu eretta con materiale proveniente da un mausoleo della famiglia Ponzia; infatti su una lapide inserita nel basamento della fontana si legge (Famili)AE PONT(iae).
Un altro grandioso ed importante edificio è la Cattedrale dedicata a San Pietro Apostolo, edificata su un tempio pagano.
Su una collina sorge l'antichissimo santuario dedicato ai Santi Cosma e Damiano, anch'esso costruito sui resti di un tempio pagano.
Nel centro storico è situata la chiesa di San Francesco risalente al 1267. Meritano di essere visitate anche le chiese di Santa Croce, di Santa Chiara e di Sant'Antonio.
Nell'ambito delle tradizioni popolari, ad Isernia si rinnova annualmente la tradizione delle "Maitunate": gruppi di persone si recano di casa in casa cantando filastrocche di buon augurio per il nuovo anno. Il 13 giugno, in occasione della festività di Sant'Antonio, l'etnia 'Rom' tiene una sfilata di cavalli bardati.
Isernia, inoltre, è molto rinomata per i suoi tradizionali pizzi e merletti lavorati al tombolo.

MONTERODUNI
Come giungere
Autostrada A1, casello di uscita San Vittore del Lazio – Direzione Isernia
Il territorio dell'attuale Monteroduni fu interessato, quasi certamente, dalle guerre tra i Sanniti ed i Romani. Tutta l'area a sud del fiume Volturno fu iscritta infatti nella tribù Terentina, mentre quella a nord, Rotae, in quella Tromentina. Le origini del paese sono quindi molto antiche, a testimonianza di ciò ci sono diversi frammenti di lapidi e resti di un piccolo tempio pagano. In epoca medievale il comune fu tenuto in grande considerazione: già nel XII secolo era una fortezza di posizione strategica perchè entrata principale del Contado di Molise. Le stradine e le case del centro storico sorgono intorno al monumento più importante del paese: il Castello Pignatelli. Il complesso medievale di Monteroduni fu distrutto varie volte e ricostruito nel corso dei primi secoli dell'anno mille (diverse fonti storiche ne accertano la distruzione nei primi anni del 1200 e nel 1223).
Il castello oggi si presenta a forma di trapezio ed è costruito in parte sui resti di un'antica torre fortificata di origine normanna. Nel 1668 il castello passa ai Pignatelli, che lo trasformarono in vera e propria residenza signorile, e ne sono rimasti proprietari fino al 1990, quando è passato al Comune di Monteroduni.
Nella parte più alta del paese, in prossimità del castello, vi è la chiesa di San Michele Arcangelo. Al suo interno sono conservati il Battistero settecentesco, in marmo rosso locale, e la statua lignea di S. Michele.
Nell'agro del paese si può visitare la chiesa di S. Maria in Altissimis, anch'essa risalente all'XI secolo.

Cantine da visitare:
CANTINA ANTONIO VALERIO
Contrada Selvotta – 86075 Monteroduni (IS)
Tel. 0865 493043 - Fax 0865 491454
www.valeriovini.com - info@valeriovini.it
L’azienda è stata fondata nel 1972 nel cuore dei vigneti del Principe Giovanni Pignatelli, a Monteroduni. Venivano prodotti due vini: La Selvotta, un bianco da uve Trebbiano e Bombino ed il S. Nazzaro da uve Montepulciano e Sangiovese.
L’ antica Cantina è stata recuperata nel 2004 dalla famiglia Valerio e successivamente messa nelle mani di Antonio, un architetto prestato al Vino.
Il primo obiettivo della famiglia Valerio è stato quello di lavorare per recuperare gli antichi vitigni della zona. Il territorio infatti, pur avendo goduto di una fama che gli derivava dalle produzioni di vini straordinari soprattutto nell’area di Macchia d’Isernia, versava in una situazione di totale abbandono. Inizia un percorso di ricerca finalizzata al rilancio del territorio. Una cantina moderna che permette  attraverso l'impiego di una raffinata tecnologia l'individuazione di profili gustolfattivini definiti che scaturiscono soprattutto dall'acclimatazione delle viti del loro terroir.
Con la vendemmia del 2006 e l’ottenimento della DOC Pentro, salvando quest’ultima dalla cancellazione, è stato restituito un vino al suo territorio dalla straordinaria e storica vocazione vitivinicola.
Il debutto del Pentro, ottenuto da uve Montepulciano e Sangiovese e con la recente introduzione nel disciplinare di produzione della Tintilia, vitigno autoctono, segna definitivamente la rinascita enologica del territorio. L’appetito, come si suol dire, vien mangiando e successivamente al Pentro inizia un’altra straordinaria avventura: il Metodo Classico. Ottenuto con uve Falanghina, opportunamente raccolte nella loro ideale maturità, il metodo classico rappresenta un altro fiore all’occhiello della produzione.
Visite e degustazioni: su prenotazione

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