Ca' Rugate

Soave (DOCG)
Valpolicella (DOC)
Cent’anni di vita, quattro generazioni, un secolo di storia del Soave Classico in Italia. In una parola: Ca' Rugate. Storia e futuro si intrecciano in questa cantina a Montecchia di Crosara, in provincia di Verona, gestita dalla famiglia Tessari da quattro generazioni. Un lungo filare che da Amedeo, agli inizi del secolo scorso, si dipana sino ai giorni nostri con l’attuale guida di Michele, passando per Fulvio e il suo figlio Amedeo, in una linea di continuità familiare pressoché unica nel nostro Paese. Oggi Ca’ Rugate è conosciuta in tutto il mondo per la qualità dei suoi vini, che nascono dal lavoro e dalla cura negli oltre 90 ettari tra Soave Classico, Valpolicella e Lessini Durello, dove si coltivano varietà autoctone come Garganega, Trebbiano di Soave e Durella per i bianchi, Corvina, Rondinella e Corvinone per i rossi. Ca’ Rugate è una realtà alla quarta generazione al timone, le cui bottiglie sono distribuite per il 50% nel mercato internazionale su 45 Paesi. In Italia i vini di Ca’ Rugate varcano oltre 95 province. Dal Maggio 2017, le vigne di Ca’ Rugate sono a conduzione biologica.
Autostrada A4, uscita Soave- San Bonifacio, alla prima rotonda tenere la sx, direzione Vicenza. Proseguite sempre diritto, dopo circa 2 km, tenendo la dx, seguite indicazioni per Montecchia di Crosara. Proseguite sempre in direzione Montecchia, sulla strada provinciale 17, superate l'abitato di Costalunga e dopo circa 2 km, a dx troverete Ca' Rugate.
Territorio: nei dintorni puoi trovare
L' Enomuseo Ca' Rugate racconta i due protagonisti della storia del territorio del Soavese. Il vino e la vita contadina, che lo hanno reso celebre nel mondo. Porta alla luce l’aspetto storico, culturale e sociale, del settore agricolo del ‘900 e i valori in esso contenuti. Il percorso espositivo è articolato secondo criteri tematici e tende a documentare lo sviluppo del ciclo produttivo del vino, dall’arrivo dell’uva nell’aia di una casa dei primi anni del novecento, fino all’imbottigliamento che avveniva all’interno della cantina. Simulando una casa e il suo cortile, all’esterno troviamo gli strumenti che per loro attitudine venivano lasciati nell’aia: il carretto, le gerle, un torchio e le diraspatrici. L’interno riproduce un corridoio e una cucina dove sono esposti gli arnesi della quotidianità e dell’uso personale che emergono su una scenografia povera del secondo dopoguerra. Sono presenti i ricordi più belli della Famiglia Tessari, con i quadri e le pergamene che nel corso del “ secolo breve “ hanno accompagnato l’incedere del tempo e degli avvenimenti più importanti. Una radio d’epoca, ancora oggi funzionante, accompagna questo viaggio nella m