IL TURISMO DEL VINO

05/02/2018

Nella Legge di Bilancio 2018 (Legge 205 pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale il 29 dicembre 2017) sono stati inseriti quattro commi (502, 503, 504, 505) che per la prima volta introducono il termine “enoturismo” nella normativa italiana, e iniziano a definire le condizioni per svolgere in piena legittimità le attività di turismo del vino.

È una pietra miliare: perché per la prima volta il Parlamento e il Governo riconoscono l’esistenza e l’importanza dell’enoturismo come attività specifica dei produttori vitivinicoli.
Cosa cambia rispetto a ieri? Che da oggi – o più esattamente da quando saranno emessi i decreti ministeriali – tutte le attività di interesse turistico e culturale in cantina e in vigneto potranno essere svolte in piena legittimità e senza timore di contestazioni: visita alle cantine e ai vigneti, vendemmie didattiche, attività esperienziali, corsi e degustazioni, queste sono solo alcune delle possibilità offerte ai vignaioli e ai turisti interessati, che potranno quindi anche le diverse fasi della coltivazione della vite e della produzione del vino.
Tutte queste attività potranno essere regolarmente fatturate e registrate: si potrà anche, quindi, proporre agli operatori turistici e ai turisti direttamente una serie di servizi e di pacchetti.

Così le Cantine potranno essere sempre più “aperte”, ed essere sempre più pronte ad accogliere gli appassionati e i curiosi, portando sempre maggior pubblico alla conoscenza e all’apprezzamento del grande e affascinante mondo del vino.
Grazie all’impegno nostro di MTV, al “gioco di squadra” con gli amici delle altre associazioni di filiera (Unione Italiana Vini innanzitutto, e poi Città del Vino e FIVI) e alla determinazione, alla perseveranza e all’attenzione al nostro settore del senatore Dario Stefàno – dice Carlo Pietrasantae alla collaborazione del MIPAAF e di alcuni esponenti della Camera, abbiamo raggiunto un primo storico traguardo: il riconoscimento giuridico e fiscale della pratica enoturistica. Ora si aprono le vere possibilità di sviluppo di un fenomeno in grande espansione, che secondo alcuni studi vale un indotto turistico di quasi 3 miliardi di euro l’anno”.
Noi sappiamo da anni che l’enoturismo è un fenomeno in forte crescita: è ovvio che la normativa recepisca l’accadere di un fenomeno e di conseguenza ne fissi le regole: come è stato ormai decenni fa con l’agriturismo, ora si verifica con l’enoturismo. Speriamo che all’inizio di questa rivoluzione segua un percorso di completamento con i decreti attuativi – e lavoreremo per questo: le regole giuste creeranno grandi opportunità sia agli operatori del turismo del vino (imprese vitivinicole, operatori turistici, imprenditori dell’ospitalità e territori) sia ai turisti e ai viaggiatori, che potranno visitare tutti i luoghi di produzione del vino in piena tranquillità e sicurezza.