Intervista al Presidente: Emanuela Tamburini

03/04/2020 La Presidente del Movimento Turismo del Vino Toscana a 360

Una serie di interviste con i Presidenti regionali del Movimento Turismo del Vino per parlare di Cantine Aperte, di enoturismo, di progetti futuri e iniziative in essere.
La nuova rubrica del Movimento Turismo del Vino continua con Emanuela Tamburini, la nuova Presidente del Movimento Turismo del Vino Toscana.

1) Ci parli di lei, la sua storia come vignaiolo e come Presidente MTV.
Il vino per me è una passione, oltre a una professione. Mi sono laureata in enologia e viticoltura a Pisa oltre ad aver fatto alcuni master del settore. A dire il vero volevo fare l’avvocato. L’azienda era stata l’attività primaria di mio nonno Italo, ma mio padre Mauro si era poi dedicato ad altro. Poi al momento dell’iscrizione all’università ho cambiato la direzione delle vele e oggi sono la titolare dell’azienda di famiglia, l’Agricola Tamburini, una cantina a Gambassi Terme, in provincia di Firenze. Da qui sono arrivata a conoscere il Movimento Turismo del Vino Toscana, di cui sono stata anche Vicepresidente. Con chi mi ha preceduto, Violante Gardini, abbiamo creato un team giovane, che dell’enoturismo ha fatto una sorta di mission, dando vita a tante iniziative in Toscana. Sono quindi arrivata a essere Presidente con una squadra già formata e affiatata.

2) Come Presidente della sua Associazione regionale MTV ci racconti cosa rappresenta per lei il Movimento Turismo del Vino, come è oggi organizzata la sua associazione regionale e quali sono le vostre prossime iniziative.
Per me il Movimento rappresenta lo stare al passo coi tempi: oggi il consumatore è cambiato, non vuole solo la qualità della bottiglia, ma la storia e le emozioni che ne conseguono e il Movimento Turismo del Vino raccoglie tutte queste caratteristiche. Oggi in Toscana siamo arrivati ad avere oltre cento soci, abbiamo rappresentanti notevoli di tutte le più importanti zone vitivinicole regionali e quindi contiamo anche su una vetrina molto variegata di offerte per il consumatore finale che per noi è l’enoappassionato. Oltre ai tradizionali appuntamenti in cartellone, in Toscana abbiamo realizzato nuove iniziative, come il Brindisi in Villa, cercando di aprire le porte di dimore storiche agli appassionati di vino. Abbiamo collaborato alla realizzazione del primo Master in eno ospitalità con il Sole 24 Ore. Oltre a questo ogni anno ci dedichiamo a fare eventi benefici con alcune delle principali associazioni del territorio. Partecipiamo ad un progetto, Cene Galeotte, in collaborazione con Coop e Fisar e ci sono tante novità in pentola.

3) Molti identificano MTV con Cantine Aperte, cosa pensa di questo In importante evento nazionale? Come si svolge nella sua regione?
Siamo stati praticamente i pionieri oltre 25 anni fa, Cantine Aperte è stato ideato dalla allora presidente Donatella Cinelli Colombini. Continuiamo a fare numeri incredibili, non solo per l’appuntamento di maggio, ma anche in quelli legati alla vendemmia e al Natale. E’ l’evento che ha cambiato il modo di vedere le nostre cantine da parte del consumatore e per questo noi in Toscana ci crediamo molto: ogni anno cerchiamo di dare una connotazione diversa, legandoci a realtà “toscane” come la Vespa, il Sigaro Toscano, per ultimi i fumettisti della Scuola Internazionale Comics di Firenze. 

4) Cosa pensa del panorama enoturistico italiano (aspetti positivi e negativi)? E quali sono gli scenari futuri che si augura possano attuarsi, sia a livello nazionale che regionale?
La legge regionale sull’enoturismo in Toscana è recentissima ed è sicuramente la dimostrazione di come venga visto questo segmento importante di consumatori. Enoturismo non significa soltanto far conoscere le cantine dei nostri soci, ma entrare in un territorio in maniera diversa, potendo interagire con le famiglie che danno vita alle cantine e allo stesso tempo con la cultura dei nostri territori. Mi auguro quindi che una legge quadro sia presto attivata anche a livello nazionale al fine di uniformare l’offerta regione per regione.

5) Ci lasci con una domanda che vorrebbe rivolgere ai winelovers e/o ai vignaioli e/o alle istituzioni e che spesso la fa riflettere.
Più che una domanda, una riflessione appunto che mi porta a chiedere questo a questi interlocutori: come vogliamo che sia il mondo del vino nel futuro? La risposta non deve essere disgiunta, perché per l’appunto siamo tutti noi insieme a determinarne le conseguenze.